Gruppo di Solidarietà

Amici del DonGio

 

L'idea delle adozioni a distanza si va sempre più diffondendo. In generale si riferiscono a bambini, ma dobbiamo aprire i cuori anche a giovani ed adulti in particolari necessità. Ci sono qui in Italia molte associazioni che si interessano a bambini in difficoltà, che tengono in considerazione soprattutto la scolarizzazione e la preparazione al lavoro di tanti minori o anche solo la loro sopravvivenza fisica, come è il caso terribile dei " meninos de rua" del Brasile.

Per sapere come attivare una adozione a distanza, fai clic qui.

L'Akanin Marary (Foyer Sainte Marie) d'Ambositra, in Madagascar già dal 1988 ci ha chiesto aiuto per una categoria particolare di persone. Si tratta di "adottare", cioè di prendersi carico per qualche anno, le spese mediche (interventi chirurgici, apparecchi ortopedici, fisioterapia), la scolarizzazione e l'avviamento al lavoro di un bambino o di un giovane colpiti dalla poliomelite, da lesioni cerebrali alla nascita, da rachitismo, da cecità, da mutismo e da sordità ecc.

Impegnarsi in una adozione a distanza può trasformare un piccolo handicappato in un uomo capace di affrontare la vita.

Questa Casa di Accoglienza ed ospedale (il Foyer), che estende le sue attività in una regione di 20.000 km² (un'area di 200 km per 100 km), è stato fondato nel 1967 da un gesuita francese, Padre Louis Valton, per i malati di lebbra e i tubercolotici e solo nel 1977, con l'arrivo dell'Equipe missionaria di Reggio Emilia e Guastalla, si è aperto anche a questi bambini handicappati e negli ultimi tempi anche ad altre realtà di sofferenza: malati mentali, prigionieri ecc.

Il Foyer d'Ambositra è situato a 270 km a sud della capitale del Madagascar  Antananarivo, a soli 90 km da Antsirabe, ove si trova l'unico Centro Statale di riabilitazione motoria. Agli inizi, molte cure del centro statale erano gratuite mentre ora, da almeno 15 anni, tutto è a pagamento. Questo ci ha spinto ad impegnarci ancora di più in questa attività per aiutare gratuitamente chi non può permettersi altro. Mentre nei primi tempi dovevamo noi andare a cercare i bambini o ragazzi bisognosi nei loro villaggi lontani e aiutare le famiglie a vincere la diffidenza e la paura, ora invece, attraverso le "Fraternità Cristiane dei Malati" siamo riusciti a sensibilizzare tutta la regione per cui sono le famiglie stesse che portano i loro bambini al Centro.